Giuramento di Mori Motonari


Giuramento di Mori Motonari

Oggi parliamo di un altro tipo di documento fondamentale per chi studia la storia giapponese: i giuramenti.


Quello nell’immagine fu redatto da Mōri Motonari, importante signore feudale della zona di Hiroshima.

In quel periodo Motonari serviva il clan Ōuchi, che stava espandendo la propria influenza nella regione.

Il documento testimonia l’assorbimento degli Amano, rivali dei Mōri, che in questa fase scelsero di firmare un’alleanza con loro per passare sotto il comando degli Ouchi.


I giuramenti giapponesi sono sempre divisi in due parti:

– l’enunciazione, che elenca impegni e divieti reciproci;

– l’invocazione, in cui si chiamano a testimone le divinità.


Ed è proprio qui che le cose si fanno interessanti: accanto ai bodhisattva del buddhismo e agli dèi dei culti tradizionali giapponesi compaiono anche figure del pantheon induista, come Brahma e Śakra. Seguono Hachiman, divinità guerriera molto venerata dai samurai, e infine alcune divinità locali – in questo caso gli dèi di Itsukushima e Tenman, entrambi popolari nel sud di Honshū, dove vivevano i Mōri e gli Amano.


In poche righe, un semplice giuramento ci mostra quanto fosse fluido e sincretico l’universo religioso dei samurai, dove la fede serviva anche come strumento di legittimazione politica.